25 Agosto 2023 Venerdi XX Settimana del Tempo Ordinario
DAL VANGELO SECONDO MATTEO (Mt 22, 34-40)
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
Parola del Signore.
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I sadducei sono stati ampiamente umiliati. Ora tocca ai ai puri, i farisei, che mandano a interrogare Gesù nientemeno che un dottore della Legge, uno che ha studiato. Non come il falegname che si è improvvisato profeta, senza titoli di studio né mandati ufficiali, senza appartenere ad uno dei movimenti dell’epoca.
La domanda è una di quelle classiche, che servivano a sondare la preparazione dell’interrogato: degli oltre seicento precetti qual è il principale.
Domanda birichina: per un fariseo erano tutti ugualmente importanti e chi non li rispettava era dannato. Diversa la posizione dei rabbini più illuminati, contemporanei di Gesù, che rispondevano, a grandi linee, quanto risposto dal Maestro.
Due sono i comandi: amare Dio e amare il prossimo. Mi piace un sacco questa cosa! Anch’io voglio amare! È il desiderio più grande della mia vita! E Dio mi “ordina” di fare esattamente quello che più desidero! Ma lui che ha inventato l’amore, probabilmente, sa meglio di me in cosa consiste l’amore.
Amiamoci dell’amore con cui siamo amati.