24 Luglio 2023 Lunedì XV Settimana del Tempo Ordinario
DAL VANGELO SECONDO MATTEO (Mt 12, 38-42)
In quel tempo, alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno». Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.
Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».
Parola del Signore.
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Gesù rimprovera coloro che incontra perché se non vedono segni e prodigi non credono e si muovono più per timore che per amore. Un popolo che si muove solamente se scosso da avvenimenti forti non è un popolo, ma un’accozzaglia di gente. Abbiamo bisogno di gente che si doni in tutti i momenti, in tutte le situazioni, in tutti gli imprevisti, in tutte le tribolazioni, in tutte le gioie. La risposta a questo bisogno è dire: «Eccomi», come Maria disse il suo «Eccomi» e il Verbo si fece carne! Ad ogni nostro «Eccomi», il Verbo Gesù nasce nel cuore degli uomini!