27 Gennaio 2022 Giovedì III Settimana del Tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 4,21-25)
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».
Parola del Signore.
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L’invito cade giusto al centro di un episodio in cui Gesù sta cercando di far capire alla folla che lo segue, e a quanti ora lo stanno ascoltando, che come il seme deve portare frutto, così la lampada deve fare luce e non può essere nascosta.
Ed è esattamente quello che lui sta facendo con il seme della sua parola anche se a qualcuno può dare fastidio.
Bisogna stare attenti a non sciuparla, e dunque ad ascoltarla senza resistenza, perché alla fine sarà dato a noi secondo come noi a nostra volta avremo dato.
In un certo senso Gesù invita a non sciupare i doni che abbiamo ricevuto, perché alla fine di tutto dovremo render conto.