Giovedì 21 Ottobre2021 XXIX Settimana del tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 12,49-53)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
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«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra; e quanto vorrei che fosse già acceso!», cioè che si consumasse e compenetrasse tutti. Questo fuoco non è altro che l’amore di Dio.
Potremmo prendere come paragone un pezzo di ferro che viene gettato nel fuoco: rimane sempre nella sua natura di ferro però è tutto infuocato, è malleabile, ha cioè un’infinità di proprietà che sono del fuoco. È tutto fuoco ma non è fuoco, il quale gli è comunicato, gli è partecipato. Così l’anima rimane sempre il “pezzo di ferro” che però tu ora vedi diventato fuoco, totalmente posseduta da Dio. È la partecipazione alla vita divina piena e totale per quanto è possibile in questa vita. Praticamente l’anima umana diventa divina, cioè diventa Dio pur non essendo Dio. La persona viene compenetrata completamente da Dio, come avviene per il vetro che è compenetrato dalla luce pur non essendo esso la luce.