La lampada viene per essere messa sul candelabro

28 Gennaio 2021 Giovedì III Settimana del Tempo Ordinario

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 4,21-25)
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!». Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».
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«Fate attenzione a quello che ascoltate». La contemplazione è la capacità di leggere i messaggi che Dio ci manda attraverso le cose che ci dà, attraverso la realtà.
Il messaggio profondo che Dio dà è: «Ti voglio bene in concreto, al presente». La capacità di cogliere quel messaggio e decodificarlo è la capacità contemplativa, che si “sviluppa nella misura in cui la eserciti: «A chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha». Tutti noi ce l’abbiamo: c’è chi la esercita di più, chi la esercita di meno. Come uno che ha dei soldi in tasca: se non li spende mai, stanno lì ad imputridire, se li spende e li investe per il bene degli altri, rendono. Questa capacità contemplativa è molto più vasta della preghiera che, anzi, ne è parte; è una capacità di comunicazione, di partecipazione, di donazione.
Pensate in Dio, contemplate Dio, per cui tutta la vita è una grande avventura!