27.11.2020 Venerdì XXXIV Settimana del Tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 21,29-33)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:
«Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l'estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».
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«Il regno di Dio è vicino»: il regno di Dio è la Gerusalemme nuova, celeste. E’ la nuova città che opera continuamente ed è sempre presente nel mondo. Costruire questa città nuova, la Gerusalemme, è il senso nostro nella storia. Non esiste più futuro, perché il futuro è già presente e operante come mistero: il futuro e la fine sono la piena manifestazione del mistero di Cristo che è presente.
Il mondo subirà le sue trasformazioni cosmiche nel corso dei secoli, i cieli e la terra passeranno, ma - Gesù ci dice -: "Le mie parole non passeranno". Siamo quindi confortati da verità perenni ed inconfutabili. Una di queste ci ripete, in questi giorni conclusivi dell'anno in cui spesso ascoltiamo profezie di eventi catastrofiche: "Non temete, ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo".