Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico?

12 Settembre 2020 Sabato XXIII Settimana del tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 6,43-49)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo.
L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda.
Perché mi invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico?
Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene.
Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande».
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Se concentriamo tutta la nostra attenzione sulla domanda che sembra posta lì per caso, per giustificarla dobbiamo rimanere almeno un po’ a pensare. Dapprima perché è indirizzata ai suoi discepoli, ossia a coloro che hanno deciso di seguirlo per imparare da lui il più possibile e soprattutto per mettere in pratica il suo insegnamento e poi perché sembra non c’entri nulla con le parabole che la precedono e la seguono.
Invitandoli a una così profonda riflessione, Gesù sembra volerli richiamare – ed è il senso del discepolato – non solo ad imparare quello che lui dice per poterlo ripetere bensì a mostrare che lo hanno imparato mettendolo in pratica.
La domanda infatti mira proprio a questo: a portarli a non limitarsi soltanto alle parole, fossero anche belle, dette o pregate, ma a fare quello che lui dice.
Se si vuole un esempio concreto – e la domanda li richiama – basta pensare ai servi di Cana che, senza essere discepoli, fecero tutto quello che Gesù chiese loro senza dire neppure una parola.