«Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!».

19 gennaio II Domenica del Tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 1,29-34)
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
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Una persona onesta come Giovanni non teme di affermare che non conosceva Gesù, e che per conoscerlo ha ricevuto indicazioni dall’Alto, in termini chiari e precisi: un’effusione dello Spirito che inonda e permane su quell’uomo in modo così evidente da permettergli di riconoscere in lui il Messia atteso, il Figlio di Dio, l’eletto, l’Amato dal Padre.
Il percorso di un profeta – lo ricaviamo dalla sua testimonianza – non ha vie privilegiate e non procede per visioni e rivelazioni a buon mercato, ma, ricevendo disponibilità, attraversa il cuore, passando per l’umiltà di chi riconosce di non sapere, e si mette in ascolto del messaggio che gli giunge dallo Spirito.
Abbiamo tanto da imparare da Giovanni in termini di accoglienza umile, fiduciosa e senza condizioni o pretese e resistenze capricciose, ma, nella consapevolezza di accostare il mistero dell’amore che si dona, sa mettersi al suo servizio, per annunciare e testimoniare il dono ricevuto.