3 Settembre Martedì XXII Settimana del Tempo Ordinario
DAL VANGELO SECONDO LUCA (Lc 4, 31-37)
In quel tempo, Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità.
Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male.
Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.
Parola del Signore.
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La vita trascorsa nel peccato è ciò che più fa godere Satana. Perché? Nel peccato Satana profana l’uomo, figlio di Dio, e così insulta e irride Dio.
Coraggio, in qualsiasi situazione ti trovi non sei mai perduto! Intanto hai le certezze: Dio ti vuole bene, Dio è a fianco a te. Quando tu sei nel peccato, nel male, dici che è più forte di te. La tua vita però non è perduta, non è sciupata: con più difficoltà, ma Dio sta portando avanti del bene attraverso te che sei così e ti aspetta per un bene ancora più grande! Comincia da quello che puoi fare, cerca di avere a nausea il ragionare umano, quel ragionare silenzioso e nascosto che è rabbia. Quando te ne accorgi, mettiti di nuovo nella Sapienza di Dio, tutti i giorni prega. Sappi che lui non ti lascia mai, presto o tardi vedrai la tua luce nella sua luce. Allora sperimenti quanto è bello stare con il Signore!