29 giugno2024 sabato Santi Pietro e Paolo
DAL VANGELO SECONDO MATTEO (Mt 16, 13-19)
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Parola del Signore.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Chi è Gesù? Che ne pensa la gente? Cosa ne penso io? Una domanda ricorrente anche oggi. Nel testo è Gesù stesso a porla.
Desidera sapere cosa hanno capito di lui. Nella città pagana di Cesarea di Filippo, Gesù rivolge ai suoi discepoli la domanda su come l’opinione pubblica abbia recepito la sua identità.
Dalle risposte non sembra che le persone abbiano compreso che è lui il Messia mandato da Dio ad iniziare i tempi nuovi. I discepoli però hanno ben capito chi è Gesù e Pietro ne è il portavoce. Lo spazio in cui risuona l’atto di fede di Pietro è quello dei discepoli, ed è lo spazio in cui il Padre opera rivelando, non ai sapienti e agli intelligenti, ma ai piccoli i misteri del Regno.
La fede non nasce dalla debolezza umana, che è carne e sangue, ma è dono di Dio. Nelle parole di Pietro, che sono professione di fede, risuona la fede della Chiesa.
Simone diventa pietra, a lui viene affidata una missione particolare: edificare la Chiesa, la cui pietra angolare, però, è il Signore Gesù.