13 Novembre 2023 Lunedì XXXII Settimana del Tempo Ordinario
DAL VANGELO SECONDO LUCA (Lc 17, 1-6)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi! Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: “Sono pentito”, tu gli perdonerai». Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe».
Parola del Signore.
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Qualsiasi membro del popolo di Dio che si accorge che un fratello, una sorella in Cristo, cade nell’errore, nel peccato, deve essere misericordioso verso di lui/lei, cioè deve fare qualcosa per salvarlo. L’amore di Cristo che ha sacrificato la sua vita per tutti lo spinge a cercare di salvare il peccatore. Chiediamoci se i nostri sentimenti verso i nostri fratelli, sorelle, verso il nostro prossimo in questo istante sono gli stessi sentimenti di Gesù o se invece sono sentimenti umani dettati dalla paura e quindi dall’ansia, dall’odio, dalla cattiveria. Ognuno di noi misuri nel proprio cuore il livello del suo orgoglio e dell’anti-Dio che è dentro di sé; sfasciamo tutto questo e lasciamo entrare il Signore che è amore, che è vita, che è perdono. Lasciamo entrare lui che è sacrificio totale di sé, perché la nostra vita sia piena; lasciamo entrare lui che è la giustizia piena, lui che ci dà un regno di verità e di amore.