“Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te”

22 Agosto 2023 – Martedì – BEATA VERGINE MARIA REGINA
Dal vangelo secondo Luca (Lc 1,26-38)
Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
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“Rallegrati”. Una parola che da sola ha il potere di cambiare e riempire una vita immersa nei problemi e oppressa da preoccupazioni. Ma quando arriva come in questo caso a una giovane ragazza, tranquilla e spensierata, promessa sposa ma ancora a casa sua, forse immersa in preghiera o semplicemente affaccendata, ma neppure tanto, nei lavoretti o doveri domestici, appare strano che possa portare una reazione di turbamento. L’invito alla gioia è preciso e non è un semplice saluto.
E se anche lo si volesse prendere nella forma ebraica “shalom”, comunque annuncia pace…
Il fatto è che la visita è improvvisa e il personaggio che saluta non è venuto a visitarla tutti i giorni…L’angelo, si sa, è un messaggero del Signore e per chi crede la sua presenza dovrebbe dare gioia. Infatti Maria non si turba per il saluto, sia pure nella forma imperativa, ma per il nome che subito dopo aggiunge, che non è Maria, ma “piena di grazia” o “graziata”.
“Grazia”: un nome che lei porta già in pienezza, ma ancora non lo sa.