Io sono mite e umile di cuore.

20 Luglio 2023 Giovedì XV Settimana del Tempo Ordinario

Dal Vangelo Secondo Matteo (Mt 11, 28-30)
In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Parola del Signore.
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«Imparate da me, che sono mite e umile di cuore». Il mite ripone tutta la sua forza nel suo Signore. I miti sono i forti perché rinunciano ad aggredire, ma hanno fiducia nella giustizia di Dio. Dire «mite» e dire «forte» è la stessa cosa, perché sono convinti che chi porta avanti la storia è Dio e si avvalgono soltanto del loro inserirsi in Dio.
Guardate i martiri: sono delle persone che hanno fegato! I martiri di oggi sono miti: accettano liberamente di pagare il prezzo del peccato commesso dai propri fratelli e da tutta la società.
Essere umili è stare con Gesù Cristo, è l’essere presi, catturati, da lui che è umile. L’umiltà è la serena visione del nostro limite, accettato perché si è scelto qualcosa di più grande della nostra affermazione e della nostra esaltazione.
L’umiltà è dire: «Signore, io non ho altro bene all’infuori di te e voglio fare la tua volontà, inserirmi nel tuo progetto, aderire ad esso e alla piena realizzazione del progetto che tu hai su di me».
È Gesù il mite e l’umile di cuore: la sorgente mia è lui!