28 Aprile 2023 Venerdì III Settimana di Pasqua
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,52-59)
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.
Parola del Signore.
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«La mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda», è l’affermazione centrale di questo brano. Gesù ribadisce l’assoluta necessità di cibarsi di lui eucaristico per avere la vita. Questo pane è superiore alla manna, perché è pane vivo; è un principio attivo per farci vivere con Gesù, per Gesù, in Gesù. Gesù è presente nel sacrificio eucaristico ovunque perché è una realtà che non occupa uno spazio e non è limitata al tempo.
Se ti è possibile donati la gioia di vivere il sacrificio di Gesù anche durante la settimana. Vedrai che è vero ciò che dice Gesù: «Chi mangia di me vive per me».