12 Febbraio 2023 VI Domenica del Tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 5, 20-22a.27-28.33-34a.37)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio.
Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».
Parola del Signore.
^^^^^^^^^^^^^
La giustizia dei discepoli deve essere superiore a quella degli scribi e dei farisei. Mentre gli scribi e i farisei si limitavano alla norma esteriore, Gesù invece va al cuore della legge. La nuova giustizia che lui porta è quella che guarda l’uomo come centro dell’universo.
Oh, che respiro! Gesù va alla radice e ci dice: «Guardate che alla gente basta dire “Non ho ucciso”, io invece vi dico: non dovete uccidere nel vostro cuore!».
Quando tu dici «Stupido» all’altro, in quel momento l’hai ucciso nel tuo cuore. E quando l’altro ti dice «Stupido» o «Sciocco», la sapienza di Dio ti fa capire che nell’altro c’è una ferita nel suo cuore! Non ti metti allora in rapporto con la parola che ti ha detto, ti metti in rapporto con lui che è ferito dentro di sé e nel tuo amore cerchi la via per poterlo guarire. Cosa ti interessa più quello che dice a te? Ti interessa che lui viva, che lui cresca! È il trionfo dell’amore che capovolge il mondo!