16 Settembre 2022 Venerdì XXIV Settimana del Tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 8,1-3)
In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.
Parola del Signore.
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Sfogliando qua e là il Vangelo scorgiamo delle donne che osano seguire, parlare, affrontare il Maestro con naturalezza e appropriatezza. Nonostante lo spaccato culturale, si racconta che la dignità di molte donne è stata definitivamente restaurata grazie all’incontro con Gesù. Si incontra uno scenario di donne audaci, tutt’altro che passive o socialmente insignificanti, inferiori, impure, non degne di parlare con l’uomo-Dio. Solo con il suo ascoltarle, guarirle, toccarle, Gesù le riscatta da quella situazione di inferiorità, di marginalità, di esclusione, di ingiustizia. È la sicurezza che ha ritrovato Maria di Màgdala, che non è Maddalena la peccatrice, ma quella citata da Luca, «dalla quale erano usciti sette demòni» (Lc 8,2), una donna ammalata. Così quando Gesù la chiama: «Maria!», e lei lo riconosce: «Rabbunì!» (Gv 20,11-18), finalmente i due cuori si sono incontrati, nel Risorto, in una pienezza infinita. Lei lo riconosce come suo maestro, cioè come l’arbitro della sua vita. Questo vuol dire che lei ha raggiunto delle altezze grandi nel rapporto con Gesù: Maria è uscita dalla vanità e come nel Cantico dei cantici ha ritrovato l’amato. Esci dalla vanità ed entra nel modo di vedere le cose che ha Dio!