20 Luglio 2022 Mercoledì XVI Settimana del Tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 13,1-9)
Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».
Parola del Signore.
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Che cosa muove l’agricoltore a seminare? La speranza di un buon raccolto.
Che cosa muove il cristiano ad annunciare Cristo? C’è chi l’annuncia per obbligo: per esempio un insegnante di religione che insegna perché alla fine del mese ha bisogno dello stipendio.
C’è invece chi insegna perché Cristo Gesù, che l’ha “guarito”, gli è entrato nel cuore e non si stacca più. C’è chi predica perché bisogna commentare il Vangelo ogni domenica: è un obbligo.
C’è invece chi parla perché è innamorato di Cristo e sperimenta in se stesso la vita di Cristo per cui non riesce più a tacere.
Dal seme che Dio getta nel nostro terreno scaturisce il frutto che apre il cuore al suo smisurato amore portandoci verso Gesù Cristo via verità e vita dal quale mai ci potremo separare.