3 Luglio 2022 XIV Domenica del Tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 10,1-9)
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi chi lavori nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
Parola del Signore.
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Gesù si fa precedere dai suoi inviati. Coloro che sono nelle condizioni di andare come inviati di Gesù non sono molti, anzi sono molto pochi rispetto al fabbisogno di una messe sterminata.
La notizia è una sola, il regno di Dio sta per realizzarsi. Se la gente non l’ascolta? Occorre scuotere la polvere: denunciare le loro responsabilità.
Perché invitare tutti a convertirsi a Gesù? Perché Gesù è la vera misura dell’uomo, al di fuori di lui non c’è nessun’altra via per salvarsi.
«I settantadue tornarono pieni di gioia». Quando il legame con Cristo ti possiede, più la vita è dura e difficile e le prove sono grandi, più viene alimentato il legame con lui per cui vai di luce in luce, e in ogni sofferenza trovi la tua gioia.
Com’è importante non illudere il mondo, non dare emozioni e sensazioni, ma presentare invece colui che è e che viene: Cristo è risorto e non muore più. È legato a noi!