8 Maggio 2022 IV Domenica di Pasqua
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 10,27-30)
In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».
Parola del Signore.
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Gesù, il pastore, dà la vita per le pecorelle. Colui per il quale si dà la vita capisce che colui che dona la vita lo ama più di se stesso. È l’amore che accende la speranza! È l’amore gratuito, è l’amore che non chiede risposta, amore che non cerca più se stesso ma il bene dell’amato; amore che diventa rinuncia ed è pronto al sacrificio, anzi lo cerca. Solo l’amore di Dio non viene mai meno, è perfetto. Questo amore è stato effuso nei nostri cuori da Dio stesso nel battesimo. Dobbiamo alimentarlo con l’Eucaristia, il grande bacino che alimenta l’amore di Dio in noi.