21 Marzo 2022 Lunedì III Settimana di Quaresima
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 4, 24-30)
In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret]: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo, ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.
Parola del Signore.
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Gesù stabilisce un confronto fra se stesso e i profeti Elia ed Eliseo. Come Eliseo fece un miracolo per una pagana, così Gesù invierà i suoi apostoli al di fuori dei confini d’Israele. La reazione dei nazaretani è tremenda tanto che vogliono ucciderlo, ma Gesù se ne va indenne. La fede in Gesù è essenziale per la salvezza; quando è genuina genera la carità, l’agape, l’amore e la conversione. Salvaci Signore dall’essere degli atei che sanno molto su Dio!