17 Gennaio 2022 Lunedì II Settimana del Tempo Ordinario S. Antonio Abate
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 2,18-22)
In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.
Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».
Parola del Signore.
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Cristo fa nuove tutte le cose, chiunque è in lui è una nuova creatura (cfr. 2Cor 5,17). Cristo, a differenza dei profeti della normalità, è il profeta della ribellione contro il pecorume di oggi, una ribellione di vita.
Più ti inoltri nella pienezza e più senti il bisogno che neanche una briciola del tuo essere venga posseduta da ciò che è vanità. È la gioia del cuore: «Signore, hai spezzato tutte le mie catene (Sal 116,16), ora sono libero per te, o mio Dio, e perciò libero per il mondo intero».
Allora diventerete la speranza dei poveri perché non sentiranno delle parole ma vedranno una vita che li coinvolge e li apre a nuove modalità, a mondi vitali nuovi. Sono gli otri nuovi per il vino nuovo, quel vino nuovo che fa scoppiare i vecchi otri costruiti in maniera insufficiente a contenere questa rivoluzione della novità di vita.
E saranno queste modalità, vissute fino alla pienezza totale, che faranno sperare i poveri. C’è un grande progetto di salvezza!