25 Gennaio 2021 Lunedì III Settimana del Tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 16,15-18)
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
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La nostra vita è per maturare la creazione, maturare tutto l’essere, gli esseri viventi, tutta la realtà. Non per nulla Marco dice: «Andate e predicate il Vangelo ad ogni creatura»; è l’unico evangelista che usa questo termine. Marco ci riporta a quella fase storica iniziale in cui lo Spirito aleggiava sulle acque (Gen 1,2) indicando la maturazione a cui portava l’universo stesso, in tutte le sue componenti. Nulla è estraneo a Dio. Qui c’è una visione di riconciliazione universale bellissima. C’è un progetto di maturazione cosmica nella quale l’uomo è inserito e chi lo inserisce è lo Spirito Santo. Noi siamo inseriti in questo disegno cosmico in questa maturazione, per cui guai a me se non sono quello che devo essere, cioè a gloria di Dio. Ridurre la nostra vita a un singolo atto è dissacrare l’atto stesso perché lo si porta fuori dalla sua vera natura. Invece ogni atto inserito nella realtà cosmica diventa canto della vita!
Noi siamo i figli di Dio e il mondo aspetta che noi ci manifestiamo come tali! Impegnatevi del tutto, non tiratevi indietro!