21 Novembre 2020 Sabato XXXIII Settimana del Tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 12,46-50)
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti». Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre». ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Davvero consolante è apprendere dalla bocca stessa di Gesù che a tutti, nessuno escluso, è concessa la possibilità – o meglio il dono – di entrare a far parte della sua famiglia, come figli, fratelli, sorelle, e persino come madre, ciascuno mantenendo il ruolo della propria identità. Bisogna però stare ad una precisa condizione: quella di compiere la volontà del Padre
come ha fatto lui. Gesù lo assicura indicando i suoi discepoli, non perché siano perfetti, ma perché, seguendolo, sia pur con i loro limiti, si sono incamminati per la sua stessa strada. E dal momento che a provocare questa sua promessa è stata la visita inaspettata di sua madre, in caso di dubbio o di difficoltà, proprio da lei possiamo imparare e lasciarci aiutare. Mai visita di parenti è stata più fruttuosa nella storia dell’umanità.