13 Ottobre 2020 Martedì XXVIII Settimana del tempo ordinario
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 11,37-41)
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».
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Che il fariseo inviti Gesù a pranzo non ci meraviglia: Gesù mangiava insieme a tutti senza fare distinzioni; ma che poi, anche senza dire una parola, faccia capire che si è meravigliato che Gesù non abbia fatto le abluzioni, almeno un poco ci sorprende.
A noi, non a Gesù che coglie subito l’occasione per provocare lui, tutti gli altri e anche noi, circa un comportamento che non ha nulla a che vedere con l’osservanza dei comandamenti e dell’amore.
Essendo fatte per il raggiungimento della felicità le leggi debbono avere il sapore della libertà, e non la puzza della costrizione che non ha nulla a che vedere con l’amore. Perché è nella pratica dell’amore che si compie la pienezza della legge.