28 Settembre 2020 XXVII Settimana del Tempo ordinario
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9,46-50)
In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».
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I criteri di giudizio di Gesù sono diversi da quelli dei discepoli, ancora troppo condizionati dalla logica del mondo; ed è per questo che Gesù prova a stimolarli, senza perdere occasione, inserendosi nei loro discorsi e invitandoli a riflettere.
Davanti a Dio, la mania di grandezza conta nulla; e il vero grande è colui che si fa piccolo, non va in cerca degli onori o degli applausi e non gareggia per occupare i primi posti. Il bambino da lui accolto e messo al centro è l’esempio di un’accoglienza che fa grandi: non soltanto perché non ha nulla da donare, ma ancor più perché chi lo accoglie, – benché nessuno se ne accorga – in effetti accoglie lui. Ed è questo che rende grandi.