5 Agosto 2020 mercoledì XVIII Settimana del Tempo Ordinario
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 15,21-28)
In quel tempo, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco, una donna cananea, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.
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Appare alquanto strano il comportamento di Gesù nei confronti della donna cananea che – è vero – non fa parte del suo popolo; ma lui sa bene di essere venuto non soltanto per Israele ma … per tutti.
Alla fine, però, il suo apprezzamento per la fede eccezionale manifestata dalla donna ripaga degnamente ogni chiusura. E se da una parte la donna, nella grande sua umiltà e sofferenza non si è lasciata scoraggiare dall’atteggiamento di Gesù che non gli rivolge neppure una parola, dall’altra il maestro, davanti all’insistenza della sua interlocutrice, e soprattutto della sua risposta tanto semplice concreta, coglie ed elogia la grandezza di una fede che non si sarebbe aspettata e le concede il miracolo richiesto.